Il recente lockdown ha contribuito a stravolgere le abitudini alimentari degli italiani. E non soltanto durante il periodo di chiusura forzata.

Perché anche i ristoranti – fino a quelli stellati, nessuno escluso – hanno dovuto reinventarsi per l’apertura.

Preferendo servire alimenti più pratici ma altrettanto gustosi e soprattutto facili da portare via.

Il re indiscusso di questo nuovo modo di fare ristorazione – e per i clienti di mangiare – è sicuramente il il più popolare dei panini americani: l’hamburger, oggi passato dai fast food e dai pub alle cucine più stellate d’Italia.

Una rivoluzione? Non proprio, perché in realtà l’amore degli italiani per l’hamburger ha radici storiche importanti, che soltanto oggi però ottengono il dovuto riconoscimento da parte della cucina che conta.

Anche il genio della cucina del NOMA riparte con gli hamburger

Tra gli appassionati di alta cucina vale più o meno quello che valgono le grandi rockstar.

Redzepi non è la prima volta che stupisce con la sua capacità di reinventarsi, ma che il genio che ha lanciato la Nuova Cucina Nordica decidesse di sposarsi con l’hamburger, forse non lo avrebbe mai immaginato nessuno.

E invece complici una creatività fuori dal comune, un momento di crisi importante per la ristorazione e il genio di uno dei grandi assi della cucina, ecco che il Noma, uno dei ristoranti più importanti del mondo, si reinventa burger bar.

Dove consumare un ottimo hamburger – sulla qualità di quanto servito da Redzepi ci sono davvero pochi dubbi – accompagnato da un bicchiere di vino o da una birra.

Con buona pace di chi ha pensato sempre all’hamburger come di una pietanza adatta soltanto ai peggiori fast food.

Oggi invece sarà servito – anche se non sarà la prima volta – da uno dei più grandi chef dei tempi moderni, chef che nonostante l’età ancora giovane è già leggenda.

Il costo? 30 euro per hamburger e bicchiere di vino

Per alcuni è un vero affare, soprattutto per gustare anche un “semplice hamburger”, preparato da quello che è un vero genio della cucina.

Per altri un prezzo troppo alto, per una pietanza che in America, terra dell’orizzontalità anche in cucina, è davvero per tutti.

Sta di fatto che uno strappo alla regola del portafoglio, almeno una volta nella vita, noi lo faremmo. E penso anche molti dei nostri lettori.

E per tutti gli altri giorni, torneremo a gustarlo nelle migliori catene, dove con 30 euro potrebbe mangiare un’intera famiglia.

Non è la prima volta che chef di livello si battono per l’hamburger di qualità – e non sempre nei grandi ristoranti

Non è la prima volta che grandissime firme della cucina si spendono sull’hamburger. E non bisognava allontanarsi molto da casa – perché proprio l’Italia fu centro di questo movimento.

Selezioni di qualità, sicuramente a prezzi più popolari di quelli del NOMA, che ci garantisce forse un pasto meno esclusivo, ma comunque da leccarsi i baffi.

Perché sì, l’hamburger può sicuramente fare delle escursioni nella cucina del firmamento degli chef, ma rimane pur sempre leggendario perché… per tutti.

E perché con pochi euro tutti hanno diritto a gustarne uno.

Di Grey